

BATAILLE E L’OSSESSIONE PER IL BUCO DEL CULO: UNA FILOSOFIA EROTICA (ED ERETICA) SENZA RISPOSTE
Non voglio parlare d’altro se non dell’ossessione di Bataille per il buco del culo. (Di altre sue manie se ne sa già abbastanza). Le petit, così vezzosamente lo chiamava, segna di lorda spregiudicatezza la sua opera letteraria come, forse, quella di nessun altro écrivain. Ma in Bataille il culo e la penetrabile profondità del suo buco sono molto di più che vergognose pudenda. Tra le sue mani essi assurgono a concetti di una filosofia erotica (ed eretica) che, come ogni disciplina che si rispetti, sa di non avere risposte. Dopotutto la filosofia è come “una festa di nozze in campagna, un allegro schiamazzo di commensali un po’ alticci, nessun problema immaginabile, a meno che uno di loro non commetta un delitto” (G. Bataille, Il piccolo, 1934).
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